Non potevo fare a meno di buttare giù due o tre impressioni sull'inizio di quest'anno scolastico.
La seconda liceo scientifico. C'è chi ha definito quest'anno "anonimo", perché senza cambiamenti importanti, senza novità entusiasmanti. Non si è più primini, ma comunque ancora "piccoli".
Non condivido questa visione, troppo pessimistica già alla partenza; ce n'è di tempo per diventarlo in nove mesi! Ah, l'atmosfera è cambiata del tutto; immancabilmente è una visione che le vacanze, il riposo, la mente libera, e le tante altre conoscenze nuove di quest'estate modificano e stortano.Camminare fra quei vecchi corridoi come se fosse passato ormai tanto di quel tempo dalle prime volte che le giravo, un po' disorientata, un po' assente, un po' timida.Mi sembra ormai che tutto quel tempo si appesantisca sull'aria della scuola che respiro, sa tutto di conosciuto e familiare, di abitudine e di "solito". In fondo, non è passato se non un solo misero anno.
E' preoccupante sentirsi vecchi di scuola dopo un solo anno! E l'entusiasimo viene a mancare sempre più; l'aria di liceo si trasforma nell'aria quotidiana che respiro, cui non bado nemmeno più.
Odio dover separare completamente le vacanze dai mesi lavorativi e saltare da un certo tenore giornaliero all'altro così, di botto. Quanto sono belle le sfumature! I crescendi, i diminuendi, la mescolanza tra blu e rosso passando per il viola, il rosa e l'arancione, i raccordi, e non gli angoli.
Purtroppo questo è impossibile chiederlo ai professori. Dovremmo fare noi lo sforzo di iniziare a darci compiti ed esercizi prima che inizi la scuola, in modo che non si riparta in modo traumatico da zero a mille.
E logicamente, non esiste solo la scuola. Credere di crescere lì è assurdo, c'è talmente un'alta concentrazione di nozioni che ci vengono presentate che, oltre all'entusiasmo che viene sempre meno nell'apprenderle, imparare toerie già impacchettate per noi non implica la nostra partecipazione nel selezionarle, nel setacciarle. Operazione che si compie, invece, più o meno spontaneamente in seguito a una giornata particolare, trascorsa per esempio a contatto con molte persone, oppure semplicemente immersi in un ambiente dissimile a quelli troppo familiari e cui siamo avvezzi.
Il nuovo anno si prevede pieno di impegni, uno dei quali è la continuazione di uno vecchio...
Odio dover separare completamente le vacanze dai mesi lavorativi e saltare da un certo tenore giornaliero all'altro così, di botto. Quanto sono belle le sfumature! I crescendi, i diminuendi, la mescolanza tra blu e rosso passando per il viola, il rosa e l'arancione, i raccordi, e non gli angoli.
Purtroppo questo è impossibile chiederlo ai professori. Dovremmo fare noi lo sforzo di iniziare a darci compiti ed esercizi prima che inizi la scuola, in modo che non si riparta in modo traumatico da zero a mille.
E logicamente, non esiste solo la scuola. Credere di crescere lì è assurdo, c'è talmente un'alta concentrazione di nozioni che ci vengono presentate che, oltre all'entusiasmo che viene sempre meno nell'apprenderle, imparare toerie già impacchettate per noi non implica la nostra partecipazione nel selezionarle, nel setacciarle. Operazione che si compie, invece, più o meno spontaneamente in seguito a una giornata particolare, trascorsa per esempio a contatto con molte persone, oppure semplicemente immersi in un ambiente dissimile a quelli troppo familiari e cui siamo avvezzi.
Il nuovo anno si prevede pieno di impegni, uno dei quali è la continuazione di uno vecchio...
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