Ieri sono andata alle prove del coro della mia parrocchia. (A proposito, colgo l'occasione per fare ancora pubblicità... chi volesse venire il giovedì sera dalle 20.45 alla parrocchia di San Zeno si tengono le prove del coro; chiunque è invitato, in particolar modo i ragazzi che abitano in zona, dalle medie in su).
C'era un libriccino, con preghiere, canti e diverse riflessioni. Sfogliandolo, ho trovato una frase di quelle per cui non ci credi che sia stato il puro caso a fartela capitare lì davanti, in quel preciso momento. Una frase tra tante, scritta in caratteri standard, non era né evidenziata, né posta come titolo o sottotitolo. Una frase in mezzo a una storia. Ed è capitata.
Più o meno suonava così:
Avrei voluto che qualcuno me la leggesse ad alta voce, sempre in quell'istante. Oggi per esempio, già non ha più senso.
Avrei voluto, perché no, cantarla. Magari in forma più poetica, di sicuro.
Però era lì e l'ho coccolata nella mente e nel cuore per un po' di tempo.
Dopo una grande delusione, davvero non c'è cosa migliore. Mi ha curata. E' incredibile.
Tralasciando magari: "e Dio", che amplia il discorso su altre tematiche che preferisco non toccare, questa frase può apparire estremamente rassegnata e pessimistica. Anche fredda.
Cassa dice, da qualche parte nel suo blog, non mi ricordo precisamente il post, che l'amicizia non esiste.C'era un libriccino, con preghiere, canti e diverse riflessioni. Sfogliandolo, ho trovato una frase di quelle per cui non ci credi che sia stato il puro caso a fartela capitare lì davanti, in quel preciso momento. Una frase tra tante, scritta in caratteri standard, non era né evidenziata, né posta come titolo o sottotitolo. Una frase in mezzo a una storia. Ed è capitata.
Più o meno suonava così:
Non fidarti mai degli altri in tutto e per tutto. Il tuo vero punto di appoggio sei tu stesso, e Dio.
Avrei voluto che qualcuno me la leggesse ad alta voce, sempre in quell'istante. Oggi per esempio, già non ha più senso.
Avrei voluto, perché no, cantarla. Magari in forma più poetica, di sicuro.
Però era lì e l'ho coccolata nella mente e nel cuore per un po' di tempo.
Dopo una grande delusione, davvero non c'è cosa migliore. Mi ha curata. E' incredibile.
Tralasciando magari: "e Dio", che amplia il discorso su altre tematiche che preferisco non toccare, questa frase può apparire estremamente rassegnata e pessimistica. Anche fredda.
La prendiamo come utopia quindi? Chi ci dà i limiti di esistenza e di significato di questa parola?
Chi ci può dire che QUESTA è amicizia, QUEST'altra in realtà non lo è, QUESTA è finita, QUELLA vivrà ancora tanto?
Nessuno. Quindi, nel nostro piccolo ognuno si deve arrangiare e deve porsi, sempre con coerenza e senza discriminazioni di alcun tipo, una propria idea di amicizia. E che valga con tutti.
E mai puntare troppo in alto. Non bisogna essere mai troppo esigenti con i fatti grandi, quelli più di noi.
Ti chiedi mai il perché dell'arte?
RispondiEliminaAd ogni abbandono che ho provato (di un amico, di un affetto, di una vita) dopo il primo e più grande, l'unica cosa che mi ha realmente fatto rivivere è stata la certezza che Dio era con me, e mi sosteneva. Gli altri...non tolgo nulla all'amicizia e alle persone, ma sono esseri umani, imperfetti, finiti...mortali. Limitati. E noi non possiamo permetterci di far dipendere la nostra felicità da qualcosa di mortale e limitato: solo se la rapportiamo a Dio ha un senso, e possiamo dare senso anche all' "amicizia", che diventa "Amicizia".
Non so se mi sono spiegata, ma se vuoi ne parliamo. Mi riesce molto meglio...
Io non sono d'accordo con Cassa che l'amicizia non esiste. Come si può pensare di vivere la propria vita senza amici? Ci saranno forse persone più portate alla solitudine, che talvolta è indispensabile e anche piacevole, e persone che preferiscono naturalmente la vita sociale, ma secondo me è impossibile non avere amici e non credere nemmeno all'amicizia. Per quanto mi riguarda io sono sempre alla ricerca di nuovi amici e sempre impegnato nel tentativo di rafforzare vecchie amicizie. E' tramite gli amici che io riesco a vivere più intensamente anche la mia religione. E poi, perché non puntare in alto? Perché accontentarsi? Se si è persone intelligenti, non si corre nessun rischio. E soprattutto non credo all'"affezionarsi troppo alle persone"; secondo me l'amicizia, quella vera e più pura, non ha limiti naturali, se non quelli imposti dalla stupidità dell'uomo.
RispondiEliminaTalvolta, come in amore (che poi secondo me non c'è una differenza così netta tra amore e amicizia...), si può rimanere delusi o ingannati, ma tutto si può superare grazie alla Fede e alla consapevolezza che i veri amici esistono, e sono là fuori ad aspettarci...
Ci sono post che scrivo con l'assoluta certezza che non verranno commentati, d'altronde anch'io l'avrei fatto.
RispondiEliminaE ci sono post che scrivo cercando di essere oggettiva nei ragionamenti, nonostante l'argomento di fondo sia un sentimento, un "io".
Quindi, quando ricevo commenti così, non posso altro che ringraziare; è strano a dirsi, ma in fondo confortano.
Sono curiosa di sapere se l'anonimo mi conosce oppure no. Riguardo a un commento così, questa differenziazione è notevole per me. Sarebbe il massimo se mi conosce...
Ci sono persone con cui passi gran parte del tuo tempo senza mai conoscerle, altre a cui basta un'occhiata per conoscersi subito, persone che, nonostante tutta la tua buona volontà, non riuscirai mai a conoscere poiché sono troppo evasive, altre dalla cui conoscenza purtroppo non riuscirai a sottrarti e persone che conoscono senza essere a loro volta conosciute.
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda penso di poter affermare di conoscerti almeno in parte, anche se tu forse non conosci me, tuttavia la tua ultima frase mi fa pensare che tu creda di non conoscere nessun amico su cui poter contare in tutto e per tutto, ma nonostante questo sei aperta e desiderosa di un'amicizia senza limiti...
Riguardo al passare gran parte del mio tempo con persone senza mai conoscerle... è intrigante, ma più ci penso e meno credo che mi capiti. E' difficile, se passo la maggior parte del mio tempo a scuola (tra mattino e attività pomeridiane, come teatro). L'occhiata per conoscersi subito... sì, ne so qualcosa. Però la temo.
RispondiEliminaTra quelle evasive, invece, in alcuni contesti ci sono anch'io.
Mentre il tuo caso... di solito è il contrario. Mi piace seguire certa gente da lontano, senza avvicinarmi troppo, senza farmi vedere; inziare a conoscerla solo attraverso i loro sguardi e osservando i loro comportamenti. Poi, semmai, il dialogo a parole.
Per cui tanti non sanno nemmeno che li conosco, in QUESTO modo.
E chissà che non rientri tra questi tanti, dal momento che dici che non sei sicuro che io ti conosca...
L'ultima tua considerazione è azzeccata.
Di solito, le parole di qualcuno che conosce la persona cui si rivolge tengono sotto un messaggio in più di coloro che, pur magari dicendo le stesse identiche frasi, non sanno davvero con chi parlano. E io cerco di scovarlo questo messaggio in più, a questo punto.
Grazie.
Vedo con piacere che anche a te piace osservare le persone prima di entrare in contatto con loro, come di solito faccio anche io. Purtroppo vedo anche che ho azzeccato proprio quello che speravo di sbagliare, ovvero che tu, nonostante abbia grandi aspettative dall'amicizia, non sei riuscita a trovare una persona in grado di soddisfare questo tuo desiderio. Ma ne sei proprio sicura? Te lo chiedo perché è la stessa cosa che sta succedendo a me.
RispondiEliminaCi sono dei giorni in cui si sta bene in mezzo alla gente, che siano essi amici o solo conoscenti, compagni di vita, ma ci sono anche dei giorni in cui sembra di essere circondati da persone che purtroppo si limitano alla superficialità, e questo spesso è fonte di una grande delusione e vuoto interiore.
Però spesso siamo proprio noi la fonte di tutto questo disagio.
Se posso darti un consiglio, e non sono sicuro di esserne in grado poiché effettivamente non credo di conoscerti così bene, ti suggerirei di rivalutare le tue amicizie, a partire magari da quelle più vecchie ed assopite... Solo così potrai riscoprire il tesoro che ti circonda...
"Mi piace seguire certa gente da lontano, senza avvicinarmi troppo, senza farmi vedere; inziare a conoscerla solo attraverso i loro sguardi e osservando i loro comportamenti. Poi, semmai, il dialogo a parole."
RispondiEliminaPerò, quando è così, a volte si rischia di non dare una buona impressione, e, anche se io sono abbastanza contrario al giudicare subito, si rischia di essere considerati "asociali", nel senso di adesso.
Bisogna bilanciare la cosa.
(sono di fretta, indovina perchè...)
@ Tommaso: ormai sei del gruppo, vero??? Sarà un tuo impegno fisso quello del giovedì sera.
RispondiEliminaQuanto all'essere asociali, hai ragione, bisogna stare attentissimi, perché è molto delicato come bilanciamento quello che bisogna saper fare.
@ Anonymus: allora, mi conosci o no?! :))))
Aaaaaah, mi sto confondendo! Il tuo mascheramento direi che ha funzionato! ;)
Provo a spalancare di più gli occhi, sia al presente che al passato, e apprezzare tante piccole cose quotidiane che provengono dai, come li definisci tu, "compagni di vita".
Premetto che dopo questo post mi presenterò come si deve, sempre che tu lo voglia, perché devo ammettere che in effetti la cosa andando per le lunghe potrebbe risultare piuttosto snervante, però prima vorrei togliermi una curiosità: secondo te, io chi sono?
RispondiEliminaUn perfetto sconosciuto, qualcuno poco conosciuto o una persona molto più vicino a te di quanto ti saresti aspettata?
Intanto ti dico che ho scelto di rimanere anonimo perché ho notato, ma forse mi sbaglio anche, che le persone soprattutto quando sono un po' giù di morale tendono a confidarsi e ad aprirsi di più con qualcuno che non conoscono, o pensano di non conoscere...
Inoltre Anonymus e non Anonimo, perché l'idea volevo che fosse più quella di una maschera che non quella di un individuo lontano e poco distinto tra la massa...spero che abbia funzionato... ;)
Forse ho capito, ora.
RispondiEliminaFORSE...
Quindi, rispondo alla tua domanda: una persona più vicina a me di quanto mi sarei aspettata.
E' vero che con chi non si conosce ci si apre più facilmente, ma secondo me questo solo all'inizio. Si arriva a un certo limite oltre il quale più di tanto poi non si riesce a sfondare: proprio perché ci manca la storia della persona con cui ci ritroviamo a confidarci, la storia delle esperienze dirette che abbiamo avuto con la stessa.
Sono d'accordissimo con la rivelazione della tua identità!
Ti ho risposto via e-mail, perché non mi sembrava il caso di dire tutto a tutti...
RispondiEliminaSe ancora non ti è arrivata, fammelo sapere...
Eh, ma dai, noi siamo qua ad aspettare che ti riveli e poi ci fai questo scherzo... ma daiii, fammi il favore..dicci chi sei, insomma!!
RispondiEliminaSei peggio di Vladimiro!
Ehmm ehmmm... Scusa, ma... è che sono curiosaaaaa...
RispondiEliminaFra M. chi sei??? :D
no, no, no! Meghi, non si mettono le faccine a fine frase!!
RispondiEliminaQuello lascialo fare a yokai!
Hehe... Sissì, non preoccuparti, non gli rubo il primato, mica me lo posso permettere!
RispondiEliminaC'è qualcun altro che devi criticare??? Hahaha
Non fare come anonimo (ex ormai) anche tu, però! Citazione: noi siamo qua ad aspettare che ti riveli e poi ci fai questo scherzo...
Ops, scusatemi, era da qualche giorno che non passavo da queste parti...
RispondiEliminaIn effetti non avevo pensato che potesse esserci qualche altra persona interessata a scoprire chi fossi...
Comunque, per la cronaca, Anonymus sono io, e sono sicuro, Fra M., che chiunque tu sia, non mi conosci...
E poi, che fai, adesso sei te che rubi il primato a me!!