Forse la consapevolezza che più mi delude è quella che il mio pensiero per gli altri ha una forma, quella del mio viso, delle mie gesticolazioni. Ma non è soltanto il mio pensiero che viene smontato e rimontato sul mio naso, sui miei occhi e le mie mani. E' tutto: quello che bolle dentro, le verità che vorrebbero venire fuori e non riescono, ma che reiscono a trasparire da una nota della voce, da un tremolìo delle palpebre.
Perché la ricchezza delle persone è nascosta, anzi, è falsamente riprodotta sottoforma di naso, corpo e bocca, e spalle e braccia?
Il dramma è proprio la ricchezza dei nostri sentimenti che viene soffocata e che dobbiamo covare come unica arma che possa fornire rimedio alla solitudine con la nostra interiorità (detta tutta d'un fiato). Alla fine siamo gli unici che ci rendiamo davvero conto di NOI. Fuori c'è altro, noi siamo anche crosta, ma essa non è che una pellicola fragile e insignificante. Però nasconde bene, e non saprei dire se fortunatamente o sfortunatamente BENE. E di tutto questo mi pare assurdo che tanti abbiano occhi solo per questa pellicola; ma questo fa sì che noi siamo molto più soli di quanto mi immaginavo, perché nessuno è in grado di accompagnarci anche nelle viscere dello spazio che riserbiamo, ed è l'avventura più intrigante e più ardua, sa metterci alla prova per bene, ci spiazza, ci dà botte, ci percuote, ci risveglia da assopimenti, ci rinvigorisce, ci fa rimanere di stucco, a bocca aperta, delusi, ma non sa abbandonarci, perché vive in noi... e talvolta vorremmo strapparla, ma sta lì... i nostri sentimenti, la nostra intelligenza non si schiodano e si ostinano a tenersi saldi.
E ancora c'è sempre chi non dà il giusto spazio a crosta, mantello e nucleo. Le giuste proporzioni (consideriamo pure che il nucleo è inesplorabile per l'uomo, e cela la magnificenza dell'esistere e del vivere). Un equilibrio, che tentiamo di raggiungere in base soprattutto ai condizionamenti esterni e ai giudizi degli altri. E sono gli altri che concorrono in buona parte a darci l'idea di dare più importanza a NOI o a quello che figuriamo per LORO... in altre parole, all'essenza o alla forma.
E ancora c'è sempre chi non dà il giusto spazio a crosta, mantello e nucleo. Le giuste proporzioni (consideriamo pure che il nucleo è inesplorabile per l'uomo, e cela la magnificenza dell'esistere e del vivere). Un equilibrio, che tentiamo di raggiungere in base soprattutto ai condizionamenti esterni e ai giudizi degli altri. E sono gli altri che concorrono in buona parte a darci l'idea di dare più importanza a NOI o a quello che figuriamo per LORO... in altre parole, all'essenza o alla forma.
1 commenti:
Per fortuna che questa sera ho bevuto poco.
Torno a casa e che ti trovo un post
che andrebbe approfondito in chiave esistenzialista!
Ma........non ce la faccio,c'è il letto che mi provoca!lol
Però mi vien da dire una cosa;tu dici:<"...la ricchezza delle persone è nascosta, anzi, è falsamente riprodotta sottoforma....">ed io ti rispondo che non basta avere gli occhi per guardare!
Prima di vedere una cosa,bisogna sapere cosa si sta cercando!
Notte a tutti!
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