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mercoledì 9 settembre 2009

Correre

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Passo dopo passo, respiro dopo respiro, tutto si ripete al seguito di un ritmo base che è il tempo.
Poche pause...forse inesistenti, forse stanno soltanto nella nostra mente, forse li desideriamo così tanto che ci illudiamo del vano riposo che ci danno...

E' tutta d'un fiato la vita..

Questa maratona che è la vita...

martedì 8 settembre 2009

Voglia...

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Voglia di essere trasportata via da una corrente di parole...

Voglia di non capire cosa ci stia dietro ogni singola emozione... ma di percepirla e basta...

Voglia di sentire brividi di freddo e di caldo...

Voglia di dar vita a giochi mentali di una velocità strabiliante...

Voglia di barcollare per stancanti giramenti di testa... stancanti ma piacevoli...

Voglia di stringere stringere stringere con una morsa tutta la ferocità e la grandiosità incontenbile di questa forza...

Voglia di controllare tutto e farsi controllare...

Voglia di dimostrare che non è comprensibile l'infinito se non irrazionalmente...

Voglia di essere ancora una volta sottomessa al potere di questa capsula fiammante...

Che voglia...

martedì 25 novembre 2008

Scombinazione

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Basta, ho deciso.
Ormai qui si raccolgono solo quelle gocce che sembrano le ultime necessarie per vivere, nonostante siano piccole e apparentemente insignificanti.
Quelle gocce che nessuno noterebbe, tranne un morto di sete.

"Come stai?" si chiede.
"Bene", "si va avanti"...

Male.
Lo dimostri con tutto, accipicchia: con gli occhi, con la bocca, con le guance, con le mani, col naso e con le sopracciglia.
E osa anche chiederti come stai. Puah.

Ma mica sono tenuti tutti a notare queste cose.
Figurati, cosa vuoi che gliene freghi, a loro, di piccolezze così.
Loro parlano per gentilezza, loro fanno il ruolo del buon personaggio socievole.

...
...

Che scombinazione.

domenica 12 ottobre 2008

Per questa data e per quest'ora

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Allora, facciamo mente locale.
Ci sono cose che mi portano a giudicare tutto ciò che è fuori di me come se non mi appartenesse, mentre nella realtà di fatto magari è l'unica cosa che ho a parte me stessa.
Ci sono altre cose, invece, che mi portano a giudicare ciò che è dentro di me come unica vera fonte di problemi, e qui il "fuori", che non è più sinonimo di estraneo, non centra.
Il problema è: l'errore parte da dentro o da fuori?

Nelle strade, nella piazza, in mezzo agli altri tutto sfuma e viene dimenticato, perché il fuori compensa, o forse solo cancella momentaneamente, il disagio interiore. Che bella la gente...
Ma appena si tratta di stare in solitudine...

Non sono in grado di convincere. Sarà perché ormai mutare di pensiero e di posizione è la regola.
Le storie si ripetono, le paure pure. Solo gli altri sanno imporsi, sanno stare al gioco, al dibattito, al piccolo bisticcio di gruppo, questo perché ci sono delle convinzioni dietro.
Si nota subito una creatura fragile, e quanto prima esercitiamo rapporti di forza, collocandoci più in alto rispetto ad essa, e facendoglielo ben intendere, tanto meglio è.

Non c'è conclusione a queste storie. Vedete, ne sono consapevole, eppure ogni volta ci ricasco.

mercoledì 6 agosto 2008

Ci vuole forza

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E gli occhi sono fatti per lanciare saette e luce abbagliante, per forza!

Sennò, com'è che mi posso spiegare questa difficoltà a guardare dritto dritto in quelle fessure fatte di vita e scaltrezza?

Non ho nulla da rimordermi e nulla da nascondere; io, la mia scelta l'ho fatta, e sono felice. Felice.

E' come una stella lontana, che brilla, sì, ma poco a poco, riservandosi tante energie in vista del futuro, che sarà infinito ai miei occhi.

venerdì 25 luglio 2008

Offesa

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Come fai a definire una malattia?
E ad ammettere che ce l'hai? E' un'arresa, una sconfitta, o il primo passo verso il suo annientamento, quest'ammissione?

Fa paura. Si avvicina, i sintomi ci sono tutti.
Percepibili, visualizzabili, molto prossimi. E tu che corri, scappi via, non la vuoi. Non è tua, e tantomeno le appartieni. Non ti prenderà mai!
Il mai è come il sempre, è un'infinitudine: peccato che l'uomo e l'infinito si sposino in rarissime circostanze.

Stento a crederci. Su le armi. All'attacco.

venerdì 18 luglio 2008

Per la cena...

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... sono cotta a puntino.

Lontananza

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La lontananza tra due è un costante sogno dove potersi incontrare senza sforzi, se non quello unico dell'immaginazione, che risulta così dolce da attenuare tutti i colori intorno.

Evadere dalla realtà pensando alla lontananza è un puro viaggio nella fantasia, una danza di emozioni e un intreccio di ansie e ricordi.

Le aspettative intanto crescono, crescono... si gonfiano... trasformano l'altro... e il ritrovo tra i due sarà sempre un dramma, una rottura... di cosa? Di questo sogno di lontananza, appunto, che non risponde alla realtà.

Lo adoro.

sabato 5 luglio 2008

Storia in rima patetica

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Momento.

Sgomento.

Fermento,
caricamento,
conseguimento.

Travolgimento?

Dimmelo tu. Non intendo.

mercoledì 25 giugno 2008

Scoperto

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Ho parlato tanto a viso nascosto.

E ora che me lo trovo davanti, tutte le parole dette senza volto sembrano zittire qualsiasi tentativo di riprendere dei discorsi che, ahimé, fluivano così bene. Parole sprecate, buttate? Eppure, piene di significato e di emozione.

Un gran senso di vergogna, credo da entrambe le parti, ci fa ammutolire. Trovarsi in strada, così, per caso, ripensando alle confidenze scappate, mi provoca un forte giramento di testa e tanta ansia.

Evviva la libera interpretazione.

lunedì 23 giugno 2008

Senso di colpa

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Ho suonato così forte da rompere le corde del mio strumento.

Il mio forte non è rabbia, è passione.

sabato 17 maggio 2008

Travolgi

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Devo ancora cercare la colonna sonora della mia storia. Tante musiche si avvicinano, nessuna l'ha ancora centrata.

Sarà scorrevole e veloce, travolgente, tortuosa. Sarà un turbinìo e una tempesta. Sarà schiva e infiammante. Brucia, si consumerà subito.

Spegnete le fiamme, per favore.


giovedì 15 maggio 2008

Non avanzare

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Io, aspetto.

mercoledì 14 maggio 2008

E mi addormento

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Voglio passare una vita in continuo movimento. Non voglio cadere nella banalità di chi non ha nulla da fare o di chi compie sempre le stesse azioni.
Avverto il bisogno di muovermi, uscire, passeggiare... vorrei essere un lenzuolo o una tovaglia da scuotere e da sbandierare al vento.

Voglio voglio voglio... vorrei vorrei vorrei. Quante pretese.

Voglio guardarti, perché solo in te so riconoscermi e specchiarmi; solo guardando te mi avvicino ai miei difetti e li ingrandisco come mai sono riuscita a ingrandirli precedentemente.

Voglio essere libera di dire tutto. Voglio essere pazza per quei pochi attimi ogni giorno.
Voglio cantare alla vita, voglio dedicarmi interamente ad essa. Non alla mia vita, ma alla vita, in generale, alla vita vista come insieme di attimi, che prima sono solo distribuiti in ordine temporale; poi, chissà, un giorno, scoprirò che sono connessi tra di loro da qualcosa di più grande e misterioso, scritto in codice, un codice da decifrare solo con il tempo e nel tempo.

Voglio potermi dominare e comandare.
Controllare. Criticare.

Voglio una strada diritta, ma lunghissima, per tenere d'occhio in ogni momento il mio punto d'arrivo. E' importante avere sempre un obiettivo in mente, qualsiasi sia la strada che stiamo percorrendo.
Ma quando l'obiettivo diventa uno specchio... beh... spero di non perdermi nella mia immagine... ma soltanto nella sua. Fammi da specchio.

martedì 13 maggio 2008

Sguardi

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Che densi che sanno essere i giochi di sguardi.
Un vero e proprio concentrato di reciproche attenzioni e di scambi di occhiate. Ovviamente, considero quei giochi a due, perché a tre già si disperde un po' più l'intimità e la dedizione.

Un gioco di sguardi, come tutti i giochi che si rispettino, ha le sue regole e il suo scopo. E' assolutamente vietato parlare. Le parole sono sempre così vane nei momenti più intensi...
Anche ridere spesso distrae, può essere soltanto una risata liberatoria, conclusiva, isterica però.
E' altresì assolutamente vietato scappare allo sguardo dell'altro nel momento che si incrocia col nostro, ma è necessario vivere ogni istante di quello scontro aereo, occhio nell'occhio, per scoprirne tutti gli effetti.
E' utile disporre di una bella memoria visiva, per ritornare su alcune combinazioni particolari così createsi.
E qui, ognuno gestisce la propria interiorità e la propria esteriorità, che in questo gioco trovano reciproco ascolto sempre e solo negli occhi.

Gli obiettivi di chi dà il via a un gioco così assurdo possono essere tanti. Intimorire, mostrare interesse, divertirsi, perché no, anche per noia.

Io sento dei fili. Una stretta di mano. Calda. Forte. Poche parole per favore, quelle mi ronzano nelle orecchie e basta. Io sento dei fili. Che queste ragnatele le abbiamo intrecciate insieme con occhiate furtive?

domenica 27 aprile 2008

Pura casualità

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Spesso, amore e amicizia sfumano. In noi, mica in assoluto.

giovedì 17 aprile 2008

Raggi per ciclisti

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Giragiragiragiragiragiragiragiragiragiragiragiragiragira...

Non riesco a bloccare niente volontariamente o di proposito, in questo

giragiragiragiragiragiragiragiragiragiragiragiragiragiragira...

Né la felicità, né la sincerità, né un volto.

Dipenderà da me?
Ho un po' di nausea... Ormai le cose non si distinguono così nettamente come prima... E' tutto un

giragiragiragiragiragiragiragiragiragira...

Le ruote della bicicletta continuano a girare per inerzia. Io sono immobile, sul sellino. Non è discesa.

domenica 6 aprile 2008

Sintesi

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Si impara, prima o poi, che la nostra fiducia è da dosare con estrema cautela.

Mai concentrarla tutta su un'unica persona.

Mai spargere la stessa quantità indifferentemente su tutti, perché non tutti sono uguali: si sa.

E soprattutto, mai esaurirla!

venerdì 4 aprile 2008

Ne sono certa...

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Solo il vero artista è in grado di nutrire l'anima delle persone che lo ascoltano.

Inconsapevolmente.

lunedì 31 marzo 2008

Finezza

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Scusate ma...


Oggi mi sento come una ragazza (fin qui ci siamo) in una decapottabile (sì, sono belle) decapottata (oggi fa caldo, anche questo va bene...) che si è resa conto di essere esposta a escrementi di piccioni (...) perché glien'è appena arrivata una sul sedile in parte.

In una gran bella decapottabile, ché il contrasto fa più effetto.