Da brava secondina che sono, quest'oggi mi sento particolarmente realizzata per aver letto il primo capitolo dei Promessi Sposi.
Con la giusta approfondita /illustrativa presentazione a scuola, tra l'altro molto allettante e di gran stimolo per una lettura da prendere con immane entusiasmo, sono giunta al punto finale del Capitolo I (l' Introduzione non è abbastanza importante da essere letta), tra ampi periodi, esagerato uso dell'ipotassi e frasi alquanto ironiche.
Alcune citazioni riguardo a quel particolare personaggio di nome don Abbondio sono da manuale, così come le sue reazioni di fronte ai bravi. I dialoghi abbastanza vivaci, almeno non fastidiosi e ingombranti da portarsi appresso, in un'accumulazione a gradini per ogni subordinata in più inserita nel periodo, come le sequenze della storia dei bravi con annesse gride, loro rivolti.
E per una lettura rigorosamente ad alta voce (altrimenti fatico a seguire con la mente ciò che gli occhi sotto scorrono), questo primo carico è stato incisivo nella mia prima vera impressione da liceale (in realtà qualcosina alle medie avevo letto, ovviamente saltando quelle sequenze costruite con periodi a modello di quella dei bravi) sul romanzo. Intuibile. La PRIMA impressione è sempre così superficiale, purtroppo. Anzi, no. E' da stimolo. Infatti: ora che ho preso coscienza di quale pesantezza mi abbia suscitato la lettura del primo capitolo, sarò più motivata nel cercare, tra le venture pagine che dovranno passare sotto la mia analisi (nolente o volente), la peculiarità per cui "I Promessi Sposi" sono riconosciuti come un romanzo del tutto innovativo. Teoricamente già lo so, ma non basta. Quindi una pesantezza accompagnata da curiosità. Spero che il Manzoni sia stato capace di fare in modo che IO non rimanga delusa.
Il romanzo "classicissimo" in sé non mi attrae. Può essere visto come una tappa fondamentale in un certo percorso di letture; tuttavia, libri riconosciuti da tutti come "belli", "fatti bene", "importanti" mi portano a voler pensare controcorrente. E cerco di scoprirne banalità che si potevano benissimo togliere, caratterizzazioni di personaggi poco coerenti o rindondanti...
Mi piace invece pensare come ci siano, sparsi per il mondo, fogli, appunti, storielline, pensieri semplicemente sbalorditivi e sublimi, e nessuno li abbia mai scoperti. Sono là, fra cartacce pronte da riciclare o tra post di blog ignoti a tutti, forse anche all'autore stesso, tanto non esaltano per nessuno.
Anche Manzoni, molto ironicamente, si appella ai suoi venticinque lettori (in croce); in fondo, nessuno avrebbe mai scoperto l'originalità di quelle vicende, no?
Con che modestia i passati autori scrivevano al loro pubblico, per mezzo di quegli umili...
Dai, vado a leggere il Capitolo II, ora. E badate che nel diario non è segnato da fare.
lunedì 17 settembre 2007
"Seconda liceo" coincide con "Promessi Sposi"
Inserito da Meghi alle 22:30
Etichette: Gli "insostituibili", Impressioni, Scuola
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7 commenti:
A me sono piaciuti un sacco, soprattutto fino a quando sono riuscitoa stare al passo con le lezioni. Non è che ci sia poi tanto da studiare. Piuttosto, leggendo, c'è anche da ridere.
E comunque se per 150-200 anni sono stati letti e sempre elogiati, una piccola ragione ci sarà.
Anche a me sono piaciuti! A parte che probabilmente dipendeva dalla profe, che mi ha appassionata allo stile del Manzoni, ma la vicenda non manca di spunti interessanti.
L'importante è leggere il libro con una dovuta consapevolezza di contesto storico e letterario.
Alcuni personaggi poi sono insostuibili, come Gertrude e l'Innominato. Se vuoi appunti, il mio libro ne è pieno, e aprono un sacco di ipertesti!
A me i promessi sposi mi hanno sempre fatto schifissimo... Non li ho mai letti con piacere..anzi.. li ho letti solo perchè obbligato dalla scuola... La considero una delle peggiori opere mai scritte, di cui ci frantumano le balle a scuola... Comunque questione di gusti... A me personalmente, come romanzo storico, mi piace molto ma molto di più Ivanhoe di Scott, primo romanzo storico in assoluto...
PS Carino il blog
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Io mi trovo completamente nella figura di don abbondio! é un mito! ... e poi la sua filosofia!
good start
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necessita di verificare:)
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