venerdì 25 luglio 2008

Offesa

Come fai a definire una malattia?
E ad ammettere che ce l'hai? E' un'arresa, una sconfitta, o il primo passo verso il suo annientamento, quest'ammissione?

Fa paura. Si avvicina, i sintomi ci sono tutti.
Percepibili, visualizzabili, molto prossimi. E tu che corri, scappi via, non la vuoi. Non è tua, e tantomeno le appartieni. Non ti prenderà mai!
Il mai è come il sempre, è un'infinitudine: peccato che l'uomo e l'infinito si sposino in rarissime circostanze.

Stento a crederci. Su le armi. All'attacco.

2 commenti:

LaLu ha detto...

passo per la prima volta di qui...mi spiace commentare proprio questo post anche perchè credo sia mooolto personale...ma per esperienza permettimi di dire che accettare è la più grande vittoria...spero a presto...ciaooo

Meghi ha detto...

I commenti ai post mooolto personali sono i più difficili da comporre, ma per il blogger autore anche quelli più curiosi da leggere, soprattutto se il post non è esplicito... come per vedere che riscontro ha avuto sul lettore ignaro dei veri fatti cui si fa riferimento nel post...

In ogni caso, grazie della visita e del pensiero!