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domenica 23 marzo 2008

Metodi di previsione

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Oggi è domenica di Pasqua.

Come ben tutti sanno, il giorno di Pasqua non è fisso per ogni anno, ma varia in base ad alcuni fattori, come la data del plenilunio.

Storicamente, il dibattito sul calcolo del giorno preciso per ogni anno di questa ricorrenza è stato assai ampio, anche dopo il Concilio di Nicea, durante il quale si stabilì che esso doveva essere collocato nella domenica seguente il primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera. Per questo, esso non può che essere collocato tra il 22 marzo e il 25 aprile (inclusi).



Furono ideati numerosi algoritmi per determinarne con precisione la data, conoscendo soltanto l'anno in questione.
I più comuni sono due:
- metodo aritmetico di Gauss;
- metodo di Oudin - Tondering.

In entrambi i casi, fondamentali sono le definizioni di numero d'oro ed epatta.

Il numero d'oro non è altro quello ottenuto aggiungendo +1 al resto della divisione tra l'anno di cui si vuol calcolare la data di Pasqua e 19. Per conoscere le spiegazioni di questo procedimento potete consultare questa pagina.


L'epatta relativa a un determinato anno è l'età della luna al 31 dicembre dell'anno precedente. Con età della luna si intende il numero di giorni trascorsi dall'ultimo novilunio.

Per calcolarla, l'epatta, si procede in questo modo:
si moltiplica il numero d'oro per 11, dal prodotto si sottrae 10, il risultato si divide per 30, e si ottiene un resto, che indichiamo con a. Si sottrae 15 dal numero secolare dell'anno proposto (ovvero il numero formato escludendo le ultime due cifre dell'anno) e si ha un numero b. Si divide b per 25, si toglie il quoziente dal dividendo, si divide questa differenza per 3, e si ottiene un quoziente c. Si moltiplica b per 3, si divide il prodotto per 4, e si ottiene un quoziente d. Si sottrae c da d, e si divide il risultato per 30; il resto di questa divisione sia chiamato e. Se infine si sottrae e da a, si ha l'epatta. Nel caso che e sia maggiore di a, si sottrae a da e, poi si sottrae il risultato da 30, ottenendo così l'epatta. Di tutti i quozienti si considera solo la parte intera, trascurando le cifre decimali.

Lo schema delle operazioni da eseguire è il seguente:

[(n. d'oro x 11) - 10] : 30
(r) = resto = a;

n. secolare anno - 15 = b;
[b - (b : 25)] : 3 = c;
(b x 3) : 4 = d;
(d - c) : 30
(r) = resto = e;

a - e = epatta

Per saperne di più, un click qui.



Fatte queste premesse, vi riporto il secondo dei due algoritmi che ho citato in alto, quello di Oudin-Tondering.

Chiamando N l'anno in cui vogliamo sapere il giorno di Pasqua, e (r) il resto della divisione di volta in volta indicata, si ha:

G = (r) (N:19)
C = N:100
H = (r)((C-C:4-(8*C+13):25+19*G+15):30)
I = H-(H:28)*(1-(29:(H+1))*((21-G):11))
J = (r)((N+N:4+I+2-C+C:4):7)

quindi, si fa:

L = I-J

Mese di Pasqua: 3+(L+40):44 (dove: 3=marzo, 4=aprile)

Giorno di Pasqua: L+28-31*(mese di Pasqua:4)


Le spiegazioni delle varie lettere:

G = numero d'oro -1
H = 23-epatta (aggiungendo 30 se il risultato diventa negativo), uguale al numero di giorni dal 21 marzo al plenilunio pasquale, prima delle correzioni che tengano onto delle eccezioni che si verificano quando l'epatta è uguale a 24 o 25 (e H è uguale a 28 o 29)
I= numero di giorni dal 21 marzo al plenilunio pasquale, corretto però per tenere conto delle eccezioni che si verificano quando l'epatta è uguale a 24 o 25 (e H è uguale a 28 o 29)
J = giorno della settimana del plenilunio pasquale (dove 0=domenica, 1= lunedì, ecc...)
L= numero di giorni dal 21 marzo alla domenica del plenilunio pasquale o precedente il plenilunio.



Ecco, se non avete niente da fare, potete divertirvi a calcolare per esempio il giorno di Pasqua dell'anno prossimo, 2008, nell'anno 2064.

giovedì 14 febbraio 2008

De magnis cordibus

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Oggi è San Valentino.

La mia pagina dei contatti di Messenger è inondata da cuoricini rossi, dappertutto. C'è chi ne mette uno, piccolino, solitario; c'è chi ne mette 10, c'è chi mette i puntini di sospensione dopo di esso, c'è chi lo completa con una frase. C'è chi lo usa al posto del proprio nome.

Qualcuno è disperato per il regalo; qualcun altro invece ha già passato una divertentissima giornata.

Qualcuno ammette pure di amare, ma tanto tanto tanto.
Come dire...
tatttttfxfxfx

Quanto amore in giro...

Beh, auguri a tutti i Valentino e Valentina!

domenica 6 gennaio 2008

Budapest #1

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Inizio col raccontare un po' del viaggetto più impegnativo di queste vacanze natalizie.

Visita a Budapest, durata: tre giorni.

Non essendo in programma se non dalla sera prima di partire con l'auto, il salto nella capitale ungherese è stato breve, ma sufficiente per saziare la mia curiosità di fronte a uno Stato che ha aperto le porte (i confini) completamente all'UE solo negli ultimi giorni di dicembre dell'anno appena finito.
Dopo nove ore di macchina, arriviamo a destinazione per le tre e mezza circa di pomeriggio. Come non notare subito il termometro: -7°; fortuna che c'era il sole!
Cerchiamo subito un hotel per la sera. Nel farlo, camminiamo per la via principale della città; mi ricorda molto Vienna, per i palazzi, per il freddo!, per le strade, per l'architettura della città in generale, anche se ricordo che due anni fa Vienna aveva avviato un'operazione di ripulizia dello sporco dai palazzi di interesse storico e artistico, mentre Budapest non ancora.

Sistematici in un hotel (fortunatamente non è stato problematico trovare stanze libere, nonostante fosse il 27 di dicembre), ci accorgiamo che il sole è già tramontato da un pezzo; decidiamo quindi di gustarci una passeggiata a Pest, sulla riva del fiume Danubio, che divide la capitale in due zone distinte: Buda, a occidente, e appunto Pest, a oriente.

Nella strada principale, riservata ai pedoni e ai negozi, c'è calma e allegria. Le botteghe che vendono specialità gastronomiche del luogo si contrappongono agli outlet e ai negozi di moda. La via è abbellita da SENSATE e CONTENUTE decorazioni luminose per le festività.
Non c'è il trambusto di persone che fanno la passeggiatina serale, eppure di gente ce n'è. Mi sembra quasi di avere le orecchie tappate, un velo che permea tutto di un modesto silenzio.

Ed è la stessa sobrietà che riscontro anche al mercatino di Natale, nel quale diverse bancarelle a forma di casettine in legno chiarissimo espongono vestiti artigianali, bevande calde, il tipico Tokaji, anche riscaldato e aromato, e l'Unicum, che sinceramente non ho apprezzato molto perché troppo amaro.

La serata si è conclusa con una cena a base di wurstel e focaccia, e uno strano piatto a base di foglia di verza riempita con salame e riso, e crema di joghurt, se non erro. Mi ha ricordato tanto alcuni cibi dell'Albania, i cosiddetti "japrak" (mmm... un giorno potrei aprire una rubrica con delle specialità culinarie qui poco conosciute...).

La continuazione di questa vacanza la rimando a un altro post! Alla prossima!

domenica 23 dicembre 2007

Un passo indietro ogni tanto

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Quanto è divertente sconvolgere completamente ogni barriera, per quei pochi attimi che bastano? E sconvolgere la propria personalità nella consapevolezza di farlo, e nel limite dettatoci dal senso di autocontrollo?

E guardare poi le reazioni degli altri?



Tanto divertente! Al punto che gli altri non ti riconoscono più a pelle, ma per il confronto tra il te di ieri e quello dei momenti di rottura di ogni schema. Alcuni lo chiamano "delirio", altri "sballo"... Il gusto sta nel provare a toccare sfere nuove, a scandagliare la propria personalità ed andare ad afferrare quella che fa più fatica ad emergere nella quotidianità di un mercoledì mattina scolastico; porre sotto un mirino aspetti trasandati di noi stessi, che pure ci caratterizzano e in qualche forma si sfogano, anche se in dimensioni minime e apparentemente insignificanti.



La difficoltà sta anche nel trovare i mezzi per raggiungere questo punto di pura perdita del buonsenso quotidiano, ed è qui che si inciampa per la maggior parte delle volte.



Qualcuno la usa addirittura come arma, quella di cambiare completamente aspetto e personalità in certe occasioni, a contatto con certa gente, solo in certi ambienti. E direi proprio che c'è chi ne fa una vera e propria arte: l'arte del mascheramento.



Che poi, tra mascheramento e finzione la differenza è quasi minima.



Attenzione all'autocontrollo; è ingrediente necessario per un buon mix di risate e di prese in giro e di "delirio".

venerdì 14 dicembre 2007

Perché no?

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Santa Lucia.

Una storia come tante.

Questa volta la scusa che non è arrivata è semplice: lo sciopero dei camion. Vero???

Ogni anno è sempre più difficile trovarne una nuova, e giusta.