venerdì 8 febbraio 2008

Dilettante di geometria

Bene, ci sono i problemi di geometria. Iniziano a darmi qualche difficoltà; eppure, non sono niente di straordinario. Alcuni sono addirittura intriganti, perché basta una considerazione, piccola ma efficace, per risolvere il tutto in un passaggio o due.
Concludendo in questo modo, si arriva al punto in cui mi dico: "Bene, ora sono sicura che nel prossimo problema sarò in grado da sola di trovare la considerazione azzeccata... Bisogna farci l'occhio, dai, è una stupidata, in fondo..."

Quindi, con un sentimento di sfida verso me stessa, inizio a fare il secondo dei 5 problemi di compito...
Sì. Sì... Sì?

...Dai dai... Ci siamo...

No, invece! Stavolta, sono sicura, il procedimento è quello corretto. Sono i calcoli a non venire, non può essere altro.
Per forza.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!
Non può essere!!! Non sono abituata a non capire, dopo tanti esempi fatti.

Un motivo c'è, ci deve essere. E lego sempre i miei piccoli insuccessi a qualcosa di più grosso, che coinvolge altri piccoli insuccessi, anche sconnessi fra loro, e che riguardano diversi settori di una giornata. A partire dalle relazioni, arrivando all'interrogazione, alla distrazione, alla mancanza di entusiasmo, o l'eccessiva voglia di fare.

Pfff...

E cosa c'è, in questi giorni? Scoperte grosse, derivanti da improvvise delusioni e stato di "né di qua, né di là".
Inadeguatezza. Manca un punto di riferimento. Senza, si cammina guardando i piedi, le cicche del marciapiede, per cui tutta la bellezza del lontano viene completamente ignorata.

Vado a finire geometria. Forse, devo solo girare la figura, e le relazioni tra i triangoli magari le vedrò più distintamente... Devo solo cambiare prospettiva.

Pfff..Pf.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Non puoi andare in crisi matematiche in questi giorni!!
Lunedì è il grande giorno, per non parlare del 7 marzo!!
Dobbiamo essere tutti in gran forma!!!!
(come se servisse a qualche cosa...)