domenica 20 gennaio 2008

Sbalzo d'attesa

Sto aspettando qualcuno, meglio qualcosa da qualcuno. L'insonnia mi dà la giusta pazienza per l'attesa, e intanto infonde fiducia e ancora pazienza.

La colonna sonora che fa da cornicie è una canzone dalla melodia dolce e sottile, cantata da una voce infantile. Forse è una bambina... Non poteva essere meglio di così.
Non è una filastrocca, anche se il ritmo e l'ingenuità sono nella stessa dose.
Ah, che bello! Rilassante. Bello e rilassante è non avere la sensazione di perdere del tempo nonostante non stia facendo nulla di concreto, se non aspettare e ascoltare.

Però, c'è una frase troppo lunga in questa canzone che mi entra nelle orecchie come ospite; la bambina non riesce a dirla tutta d'un fiato, e si inceppa. Perde la sua naturale e istintiva fluidità ritmica. Mi mette un po' a disagio, dentro sento l'errore che ha commesso lei come se fosse direttamente legato alla sorte di ciò che aspetto.

Non mi trovo più. Ha perso il ritmo lei, lo perdo anch'io. L'insonnia inizia a diventarmi nemica, vorrei dormire per dimenticare tutto. Eppure, avevo così tante idee in mente da sfruttare una volta arrivata questa cosa! C'è ansia d'attesa ora. Non più la tranquillità del sapere che arriva.

Ho voglia di musica. Quella giusta, perché adatta a quell'attimo. Mi deve saper cogliere di sorpresa, così l'apprezzo daver; se la scelgo, è troppo facile...

Basta sempre così poco per rovinare tutto?

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