E' perfino QUASI romantico...
La seconda invenzione a tre voci di Bach, detta Sinfonia, by Glenn Gould.
L'ho ripreso in mano quest'anno, mentre sto quasi per terminare la Suite Inglese no.2, come per ricordarmi che Bach non è poi così stancante. Un "break" di tranquillità e facilità!
lunedì 31 marzo 2008
Bach, invenzione a tre voci no.2
Inserito da Meghi alle 21:22
Etichette: Musica, Pianoforte
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Finalmente ho completato la collezione!
Finezza
Scusate ma...
Inserito da Meghi alle 19:34
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domenica 30 marzo 2008
Dipendenze
E' brutto quando si è messo come sfondo a un elemento sul blog un'immagine presa da qualche parte su internet, e dopo un po' di tempo l'indirizzo corrispondente non esiste più perché viene tolta dalla circolazione... E soprattutto è brutto quando la si riteneva perfetta...
Cosa metto ora ai titoletti della sidebar???
Forse è meglio omogeneizzare; lo sfondo delle etichette qui in alto dovrebbe andare bene. O meglio togliere del tutto?
Link aggiunto
Una variegata raccolta di link per software musicali da scaricare gratis...
L'ho trovato cercandone uno per scrivere gli spartit al computer; non ho trovato ancora ciò che cercavo, ma in compenso questo sito è ricco di altri suggerimenti.
http://www.gratis.it/Canali/Musica/Software/
Inserito da Meghi alle 17:53
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sabato 29 marzo 2008
Confronto
Pensandoci bene, Lucia, che dà l'ultima spinta necessaria a convertire l'innominato, è più vicina a me di quanto me lo sarei aspettata... E non nel senso che ho studiato l'episodio recentemente.
Inserito da Meghi alle 18:47
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venerdì 28 marzo 2008
Un venerdì
Per stamattina era programmato, a scuola, il primo tema in classe dell'anno sui Promessi Sposi.
Premetto che il lavoro di quest'anno sul romanzo storico italiano per eccellenza non mi soddisfa per niente e tantomeno mi entusiasma e/o mi incita a studiare con grande approfondimento gli spunti dei vari capitoli. A dirla tutta, sono un po' stanca di fare l'autodidatta; per quanto possa essere una provocazione e una sfida verso se stessi tentare a casa di ricostruirsi analisi del testo, dei personaggi, delle tematiche e degli artifici stilistici da soli, dopo un po' si comprende che è necessario un confronto con chi ne dovrebbe essere più esperto. Perché se l'apprendimento si riduce nell'autoassegnarsi come compito lo studio sull'analisi di un testo come i Promessi Sposi, beh, ci sono le pagine di riassunti a fine capitolo, e tanto vale non partecipare più alla lezione, no? Se essa si limita a un mero lavoro di lettura...
Ad ogni modo, la traccia era molto vasta (odiosamente vasta) e abbracciava ben quattro personaggi cruciali: Lucia, l'innominato, Gertrude e don Rodrigo.
Per me è stata un'impresa ardua riuscire a sintetizzare correttamente le caratteristiche salienti dei quattro; non riuscendo ovviamente ad analizzarli singolarmente, ho optato per la presentazione "a confronto"... L'unico problema è stato che poteva risultare troppo un discorso a compartimenti.
Forse, se riesco ad accorciarlo, mi verrà anche voglia di scriverlo al computer e pubblicarlo.
Il pomeriggio, dopo aver mangiato fuori un po' di pizza e mezzo coppetta di gelato, visto il caldo, ennesime prove di teatro: duro lavoro ancora con il coro, stavolta le tavole d'Armonia... i nuovi movimenti suggeritici dal regista sono più concreti e aiutano di sicuro a capire di più ciò che il coreuta di volta in volta racconta al pubblico, che non dei gesti e movimenti puramente di leggerezza e grazia che eravamo intenzionati a fare inizialmente.
Poi, un'oretta di tregua, ho suonato un po', rispolverato più che altro brani che non toccavo da una settimana, e concludo la serata con un po' di nuoto.
Prima di dormire, lavoro un po' al computer, (mentre) leggo Kundera, e mi addormento pensando ai discorsi inutili e a quelli apparentemente scontati... o ai ragazzi che, costretti a cambiare parole o modi di ragionare in base alle persone che si ritrovano davanti, spesso trovano "da soli" risposte, o almeno partono col piede giusto per trovarle, a domande impegnative e che non si esaudiscono certo con una sola discussione, ma che necessitano di essere riviste, ripensate, ricredute, riobbiettate.
Pensare che alcuni se la possono cavare fuori da alcuni seri problemi con i giusti spunti, ma qualcuno che li aiuti è necessario...
Spring sprint
Nel tragitto scuola-casa, sono rimasta colpita dalla varietà di profumi di fiori, che si rinnovavano ogni ventina di metri: lo spazio di cambiare vista su un altro giardino, e il tempo di venire invasa dai corrispondenti profumi... Esalazioni primaverili, e "umidità da serra", non lasciavano quasi il tempo di respirare.
Un bombardamento anche visivo, oltre che olfattivo: mandorli, magnolie, crochi, viole, margheritine qua e là... Me ne sono accorta sol'oggi; a quanto pare i fiori hanno la capacità di aprirsi silenziosi, discreti, non vogliono richiamare l'attenzione su di sé se non a opera compiuta, ovvero quando sono tanti, quando ognuno non è che una piccolezza dell'intero. Solo così possono fare effetto.
Il fiore solitario è arrogante, anche se spesso irresistibilmente bello.
"Oggi è più primavera del solito", mi ha detto F. tornando da teatro... Come se anche la primavera avesse degli sbalzi, ogni tanto, di temperanza e di intensità, degli sprint e dei rallentamenti; come se avesse un suo pulsare; e il suo ritmo determina quello di tutti gli altri.
E' bello che non ci sia nulla di assoluto, nel mondo.
domenica 23 marzo 2008
Metodi di previsione
Oggi è domenica di Pasqua.
Come ben tutti sanno, il giorno di Pasqua non è fisso per ogni anno, ma varia in base ad alcuni fattori, come la data del plenilunio.
Storicamente, il dibattito sul calcolo del giorno preciso per ogni anno di questa ricorrenza è stato assai ampio, anche dopo il Concilio di Nicea, durante il quale si stabilì che esso doveva essere collocato nella domenica seguente il primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera. Per questo, esso non può che essere collocato tra il 22 marzo e il 25 aprile (inclusi).
Furono ideati numerosi algoritmi per determinarne con precisione la data, conoscendo soltanto l'anno in questione.
I più comuni sono due:
- metodo aritmetico di Gauss;
- metodo di Oudin - Tondering.
In entrambi i casi, fondamentali sono le definizioni di numero d'oro ed epatta.
Il numero d'oro non è altro quello ottenuto aggiungendo +1 al resto della divisione tra l'anno di cui si vuol calcolare la data di Pasqua e 19. Per conoscere le spiegazioni di questo procedimento potete consultare questa pagina.
L'epatta relativa a un determinato anno è l'età della luna al 31 dicembre dell'anno precedente. Con età della luna si intende il numero di giorni trascorsi dall'ultimo novilunio.
Per calcolarla, l'epatta, si procede in questo modo:
si moltiplica il numero d'oro per 11, dal prodotto si sottrae 10, il risultato si divide per 30, e si ottiene un resto, che indichiamo con a. Si sottrae 15 dal numero secolare dell'anno proposto (ovvero il numero formato escludendo le ultime due cifre dell'anno) e si ha un numero b. Si divide b per 25, si toglie il quoziente dal dividendo, si divide questa differenza per 3, e si ottiene un quoziente c. Si moltiplica b per 3, si divide il prodotto per 4, e si ottiene un quoziente d. Si sottrae c da d, e si divide il risultato per 30; il resto di questa divisione sia chiamato e. Se infine si sottrae e da a, si ha l'epatta. Nel caso che e sia maggiore di a, si sottrae a da e, poi si sottrae il risultato da 30, ottenendo così l'epatta. Di tutti i quozienti si considera solo la parte intera, trascurando le cifre decimali.
Lo schema delle operazioni da eseguire è il seguente:
[(n. d'oro x 11) - 10] : 30
(r) = resto = a;
n. secolare anno - 15 = b;
[b - (b : 25)] : 3 = c;
(b x 3) : 4 = d;
(d - c) : 30
(r) = resto = e;
a - e = epatta
Per saperne di più, un click qui.Fatte queste premesse, vi riporto il secondo dei due algoritmi che ho citato in alto, quello di Oudin-Tondering.
Chiamando N l'anno in cui vogliamo sapere il giorno di Pasqua, e (r) il resto della divisione di volta in volta indicata, si ha:
G = (r) (N:19)
C = N:100
H = (r)((C-C:4-(8*C+13):25+19*G+15):30)
I = H-(H:28)*(1-(29:(H+1))*((21-G):11))
J = (r)((N+N:4+I+2-C+C:4):7)
quindi, si fa:
L = I-J
Mese di Pasqua: 3+(L+40):44 (dove: 3=marzo, 4=aprile)
Giorno di Pasqua: L+28-31*(mese di Pasqua:4)
Le spiegazioni delle varie lettere:
G = numero d'oro -1
H = 23-epatta (aggiungendo 30 se il risultato diventa negativo), uguale al numero di giorni dal 21 marzo al plenilunio pasquale, prima delle correzioni che tengano onto delle eccezioni che si verificano quando l'epatta è uguale a 24 o 25 (e H è uguale a 28 o 29)
I= numero di giorni dal 21 marzo al plenilunio pasquale, corretto però per tenere conto delle eccezioni che si verificano quando l'epatta è uguale a 24 o 25 (e H è uguale a 28 o 29)
J = giorno della settimana del plenilunio pasquale (dove 0=domenica, 1= lunedì, ecc...)
L= numero di giorni dal 21 marzo alla domenica del plenilunio pasquale o precedente il plenilunio.
Ecco, se non avete niente da fare, potete divertirvi a calcolare per esempio il giorno di Pasqua dell'anno prossimo, 2008, nell'anno 2064.
Inserito da Meghi alle 11:45
Etichette: Curiosità, Feste, Matematica
venerdì 21 marzo 2008
Routine vacanziera
Sì, anche per me queste non sono vacanze. Forse meglio così.
Gli orari dei vari impegni sono più scanditi e incalzanti che durante una normale monotona settimana scolastica.
Perlomeno, sono impegni più divertenti.
Stamattina a teatro per 4 ore... Alla fine sono state 3 e mezzo. Si sono susseguite le varie scene in una forma abbastanza precisa per la prima volta. Il corpo dello spettacolo sta lentamente prendendo forma.
Il coro purtroppo è il "personaggio" meno definitivo di tutti, e tale rimarrà fino all'ultimo, sicuramente, perché oggetto di continui cambiamenti e adattamenti a quello che succede in "campo". Poi, i movimenti di noi fenicie saranno un continuo mutare e perfezionarsi.
C'è ancora tanto da lavorare secondo me.
Oggi pomeriggio, invece, ho provato con Valentina il pezzo a 4 mani. Due orette circa di reciproco ascolto e forte collaborazione. In musica più che da qualsiasi altra parte si percepisce l'incastro, l'intreccio degli sforzi di ciascuna, dell'attenzione che prestiamo l'una all'altra. Forse ancora più che nel coro delle fenicie...
Risultato? Distinto direi. Ora c'è solo da accelerare il tutto, mantenendo potenza (è una danza piuttosto marcata, ma da suonare "con passione", come c'è scritto in un indicazione sullo spartito) e assoluta precisone del ritmo, nonostante i rallentandi e difficoltà nell'eseguire alcuni accordi in semicrome.
Non vedo l'ora di goderne un ascolto della versione definitiva, magari anche dall'esterno, grazie a una registrazione.
Inserito da Meghi alle 17:12
Etichette: Giornate, Musica, Pianoforte, Teatro
Variazione
Oggi è la mia prima merenda che non contempla arance come frutta.
Che cosa allora?
La mia prima merenda dell'anno con...
... fragole e yogurt! Mmm... Ha riacceso in me la voglia di estate e di rosso!
Rosso cocomero, rosso ciliegie, rosso frutti di bosco, rosso amarena, ovviamente.
Rosso gelato.
A tra poco...
giovedì 20 marzo 2008
Poche parole
Non credo che le magie si realizzino, qui, nella mia dimensione di vita quotidiana.
Credo nella casualità di certi avvenimenti, a delle coincidenze, ma solo a poche.
Ciò in cui credo sono l'intelligenza e l'abilità dell'uomo.
E i miracoli, dove li mettiamo? Mah, non lo so, per me un miracolo è anche riuscire in un intento che va al di là delle aspettative limite che l'uomo pensa di poter raggiungere. Strafare.
Far danzare le voci, in armonia... Farle respirare, farle vibrare, farle fare carezze.
Voglio ringraziare chi sta compiendo miracoli per me, o almeno, per questo aspetto di me, e, c'è da dire, NONOSTANTE TUTTO.
Sono poche le parole da dire per qualcosa di grande.
Inserito da Meghi alle 22:52
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venerdì 14 marzo 2008
Lattiginosa
Stasera, tornando dalle prove del coro, ho buttato lo sguardo in alto per un po', e c'era una mezza luna che illuminava con quel suo pallido chiarore un pezzo di cielo blu attorno. Un po' di stelle , sempre lì, sparpagliati nei presso a guardarla, sembravano nulla in confronto a lei, madame luna.
Da piccola pensavo davvero che crescesse di passo in passo, giorno dopo giorno, che si riempisse come un bicchiere d'acqua di colore latte, e poi versava la sua tinta e andava a finire chissà dove, magari a illuminare qualche altro angolo buio, magari era soltanto... una mia fantasia.
Presto qualcuno mi insegnò che esiste il riflesso della luce del sole, anche se non riusciamo a vederne direttamente la fonte, e che la luna, come la Terra, girano, girano, danzano e si fronteggiano. Così, ogni volta cercavo di vedere non più il latte della luna, ma la parte oscura. Il mio gioco si era trasformato: ora si trattava di riempire con l'immaginazione quella parte di lei che non vedevo, ma che sapevo, per apprendimento e non per deduzione, essere lì.
Mi aveva fregata fino ad allora, ora sono io che la scopro.
Ed è romantica.
Inserito da Meghi alle 23:14
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mercoledì 12 marzo 2008
Catalogo
Girovagando per il web, la mia mente è arrivata finalmente a poter catalogare quasi tutti i blog esistenti in diversi grandi categorie (e sottocategorie):
- Blog di ragazzi estremamente sensibili: in questo cassetto ci sono blog, soprattutto su piattaforma spaces.live.com, con tante immagini, post quasi tutti uguali per forma (il contenuto varia perché la posizione delle parole ogni volta cambia, ma i vocaboli utilizzati sono sempre gli stessi).
Si distinguono:
a) Blog emo. Nero. E poi nero. E poi nero. I ragazzi delle foto che appaiono nel blog hanno stranamente tutti capelli neri, occhi neri, vestiti neri. I post sono scritta con tanta amarezza che rimane il sapore in bocca.
b) Blog zuccherosi. Quelli sweety, proprio quelli. Ragazze che tappezzano ogni angolo dello sfondo, dei titoli e dei post (tutto, ecco) di lecca-lecca, fragoline rosse, rose, caramelle, ciliegie, bastoncini di zucchero... Per continuare la lista, è sufficiente (ma non necessario) recarsi a un qualsiasi negozio di dolciumi, e si avrà un'idea chiara di cosa intendo.
c) Blog depresso/amorosi. Questi contegono poesie inventate da non so che generatore di interventi, con tanto di immagini già annesse e preconfezionate. Il copia-incolla è l'unica vera difficoltà di montare un blog così. Le foto sono quelle di labbra che si sfiorano, ragazze che corrono, lacrime che scendono dagli occhi, ciglia che si chiudono davanti alle pupille, rose che colano sangue, spine che pungono cuori.
Una poesia tipica può essere:
Ho sentito una voce...
era la tua,
ne sono certa.
Ho sentito un cuore battere...
era il tuo,
ne sono certa.
Ho sentito una goccia cadere.
Stavolta era mia.
Dall'occhio mio.
Piangevo.
E ricordo momenti così
passati tra corse e carezze.
Mi manchi.
E poi tante stelline e brillantini di cornice. Ecco, questo lo scenario.
- Blog-manuali. Raccolgono o le esperienze pratiche o professionali dell'autore, che vuole condividere alcune sue conoscenze in un determinato campo con il mondo. Alcuni diventano importanti punti di riferimento, sul serio. Dopo tutto, mi sembrano un'invenzione positiva, davvero, sia che essi trattino di cucina, sia che trattino di pulizia dei denti.
- Blog-diario. Dettagliatissime cronache di quello che succede al protagonistabarraautorebarralettore. Personalmente, a meno che non conosca proprio bene questa persona (a volte non è sufficiente lo stesso), mi attirano gran poco.
- Blog-rigorosamente-monotematici. Politica. Stop. Economia. Stop. Cultura e società. Stop. Naaaaa! Troppo rigidi!
- Blog-per-i-quali-si-vede-lontano-un-miglio-che-gli-autori-scrivono-solo-per -aumentare-le-visite. Oh, contenti loro... Ogni tecnologia e invenzione ciascuno è libero di sfruttarla come vuole.
- Blog di prova. Eh sì, non volevo inserire questa categoria, ma sono davvero tanti. Iniziati in un pomeriggio per curiosità e abbandonati a loro stessi, dopo un paio di interventi al massimo, il loro autore si è dimenticato completamente della loro esistenza. E la percentuale che ne capiti uno così cliccando su "blog successivo" è sempre più alta.
Ma i miei preferiti sono quelli variegati, mix, provati in tutti gli aspetti possibili e immaginabili, soggettivi e raccontastorie, critici e sfacciati.
Dimentico qualcosa? Ditemi ditemi che altre classi avete trovato!
Breathe.
Scrivere
Scrivere è un esercizio; quasi più utile che pensare. E' un esercizio-base, di quelli senza prerequisiti, se non sapere le lettere dell'alfabeto e disporre di un cervello formato uomo. Dal comporre poche frasi sconnesse si arriva, anche in poco tempo, a stendere intere filosofie di pensiero, interi mondi interiori. Più o meno concentrati, non è la lunghezza che importa, qui.
Ciò che importa è cosa sta dietro allo scrivere. Che cosa lo motiva? Un pensiero, necessariamente? Bisogna aver per forza qualcosa da dire a qualcuno? Anche a se stessi, alla carta che si sta usando, al computer che si sta utilizzando, all'amico... chicchessia... non importa.
Bisogna?
Non credo... Talvolta è necessario porre una parola dopo l'altra, trascinare la penna sulla carta, tracciare segni e lettere. Alla fine leggere il risultato. Cosa ho scritto? Perché? Che cosa dominava in me in quel momento? Da quale flusso mi sono lasciata trasportare?
Come un quadro impressionista. Butti già due schizzi, quello che ti pare di vedere in un istante spesso non lo noti nemmeno in anni di pensiero e osservazione.
Eppure... io scriverei a occhi chiusi, se potessi. Per non distrarmi.
Inserito da Meghi alle 22:16
Etichette: Impressioni, Scrittura
sabato 8 marzo 2008
Passati!
Una notizia-flash, tanto breve quanto entusiasmante!
Non so se rendo, ma...
SIAMO TERZI CLASSIFICATI ALLA DISFIDA DI MATEMATICA
gara a squadre tenutasi a Brescia, lì 7/06/2008, inizio ore 15.20
E tra l'altro, abbiamo anche battuto il liceo Calini di Brescia, sorpassati soltanto dal Leonardo e dal Copernico!
Woooooow!!!
Ma la cosa più importante è la conseguenza di questa vittoria: si va a Cesenatico quattro giorni, nei primi di maggio!
Che squadra, ragazzi!
Tra i premi (matite, libri) che mio fratello ha vinto come più piccolo partecipante alla gara (piccolo di età, eh!), c'era anche un cd per l'installazione di Linux... Dopo tutta la pubblicità che ho trovato nei vari siti di Internet e in alcuni blog, mi è sembrato strano che qualcuno non sapeva ancora cosa fosse! Hihihi!
Inserito da Meghi alle 14:13
Etichette: Giornate, Io, Matematica
mercoledì 5 marzo 2008
Compagnie da fumo
A differenza di quanto credevo, ingannata forse dall'eccessiva quantità di firme e qualità, le sigarette e il tabacco che si vendono nel mondo sono dominate solo da poche grandi multinazionali:
- American Brands
- BAT
- Hanson
- Philip Morris
- Rembrandt
- RJR Nabisco.
Se andate a verificare, tutti i siti di queste compagnie espongono i rischi derivanti dal fumo e quanto esso sia dannoso alla nostra salute, ecc ... le solite cose che si sentono in giro. Addirittura la Philip Morris sostiene di essere a favore delle leggi che pongono un'età minima per la vendita delle sigarette, in quanto sostenitori di una politica che cerca di limitare i decessi annui per tumore ai polmoni. Che poi ogni anno muoiano 2,5 milioni di persone lo stesso è un altro conto...
Leggo alcuni numeri che ho trovato su internet:
- le vendite di tabacco aumentano ogni anno del 2%;
- ogni giorno le compagnie americane spendono 11 milioni di dollari in pubblicità: più di quanto il governo USA spende per la prevenzione del Fumo in un anno;
- in 25 anni, il consumo di sigarette è aumentato del 70% nel Terzo Mondo;
- un chilo di tabacco costa circa 2 $, e serve a produrre 1.400 sigarette;
- l'industria americana del tabacco controlla un mercato di 50 miliardi di dollari l'anno.
Ecco, questi i dati essenziali. Con un briciolo di consapevolezza, si commentano da sé...
Per il primo punto, beh, la popolazione è in costante aumento, quindi anche il tabacco venduto è proporzionale a questo fenomeno, no?
Per il secondo: avete presente quanti cartelloni della Marlboro ci sono nelle piste di Formula 1? Oppure i cammelli della Camel sulle moto GP? Il pretesto delle pubblicità è: servono soltanto per cambiare la marca del prodotto di gente già fumatrice. Sì, come no. E come si spiega quindi che la quota di per i minori di 18 anni, la quota di mercato delle sigarette Camel è balzata da meno dell'1% al 33% in tre anni, grazie ad una campagna pubblicitaria di alto livello, con protagonista un personaggio dei cartoni animati?
In particolare, è interessante il discorso della Philip Morris.
Essa attinge il 56% dei suoi guadagni totali dalla vendita di prodotti alimentari. Leggo, infatti, con grande stupore, che è essa ad avere il controllo di queste marche di prodotti di consumo:
Miller (birra)
Suchard, Toblerone, Cote d'Or, Milka (dolci)
Kraft, Philadelphia (formaggio)
E, ovviamente, tra le sigarette: Marlboro, Cartier, Chesterfield, Merit, Dunhill, L&M, Lark, Consulate, Sinclair, Vogue, Rothmans, Royals, Piccadilly.
Quindi, per chi volesse boicottare, direi che potete partire benissimo da questa multinazionale...
Inserito da Meghi alle 20:25
Etichette: Attualità, Economia, Mondo, Pericoli e Speranze, Qualche Concetto
Azzardata...
Il poeta, dicono, è colui che riesce ad esprimere, con parole e immagini particolari, tutto ciò che la gente ha sulla punta della lingua.
Io non credo nell'ispirazione in quanto tale, nel lampo di luce nella notte della fantasia. Ci vuole dello studio dietro. L'uomo non può andare avanti solo grazie a ispirazioni. E poi, anch'esse devono trarre nutrimento da qualche parte... e cosa è meglio della conoscenza in questo?
Inserito da Meghi alle 19:18
Etichette: Impressioni, Poesie