venerdì 28 marzo 2008

Un venerdì

Per stamattina era programmato, a scuola, il primo tema in classe dell'anno sui Promessi Sposi.

Premetto che il lavoro di quest'anno sul romanzo storico italiano per eccellenza non mi soddisfa per niente e tantomeno mi entusiasma e/o mi incita a studiare con grande approfondimento gli spunti dei vari capitoli. A dirla tutta, sono un po' stanca di fare l'autodidatta; per quanto possa essere una provocazione e una sfida verso se stessi tentare a casa di ricostruirsi analisi del testo, dei personaggi, delle tematiche e degli artifici stilistici da soli, dopo un po' si comprende che è necessario un confronto con chi ne dovrebbe essere più esperto. Perché se l'apprendimento si riduce nell'autoassegnarsi come compito lo studio sull'analisi di un testo come i Promessi Sposi, beh, ci sono le pagine di riassunti a fine capitolo, e tanto vale non partecipare più alla lezione, no? Se essa si limita a un mero lavoro di lettura...

Ad ogni modo, la traccia era molto vasta (odiosamente vasta) e abbracciava ben quattro personaggi cruciali: Lucia, l'innominato, Gertrude e don Rodrigo.
Per me è stata un'impresa ardua riuscire a sintetizzare correttamente le caratteristiche salienti dei quattro; non riuscendo ovviamente ad analizzarli singolarmente, ho optato per la presentazione "a confronto"... L'unico problema è stato che poteva risultare troppo un discorso a compartimenti.

Forse, se riesco ad accorciarlo, mi verrà anche voglia di scriverlo al computer e pubblicarlo.

Il pomeriggio, dopo aver mangiato fuori un po' di pizza e mezzo coppetta di gelato, visto il caldo, ennesime prove di teatro: duro lavoro ancora con il coro, stavolta le tavole d'Armonia... i nuovi movimenti suggeritici dal regista sono più concreti e aiutano di sicuro a capire di più ciò che il coreuta di volta in volta racconta al pubblico, che non dei gesti e movimenti puramente di leggerezza e grazia che eravamo intenzionati a fare inizialmente.
Poi, un'oretta di tregua, ho suonato un po', rispolverato più che altro brani che non toccavo da una settimana, e concludo la serata con un po' di nuoto.

Prima di dormire, lavoro un po' al computer, (mentre) leggo Kundera, e mi addormento pensando ai discorsi inutili e a quelli apparentemente scontati... o ai ragazzi che, costretti a cambiare parole o modi di ragionare in base alle persone che si ritrovano davanti, spesso trovano "da soli" risposte, o almeno partono col piede giusto per trovarle, a domande impegnative e che non si esaudiscono certo con una sola discussione, ma che necessitano di essere riviste, ripensate, ricredute, riobbiettate.

Pensare che alcuni se la possono cavare fuori da alcuni seri problemi con i giusti spunti, ma qualcuno che li aiuti è necessario...

4 commenti:

Chiara ha detto...

Capita che si abbia l'intuitività, l'intelligenza, la volontà, la sensibilità e la massima preparazione necessaria, e si riesca anche a "compensare" la mancanza di spinta: in quel caso, per quanto mi insegna l'esperienza, spesso ti azzoppano gli altri. E' molto peggio che essere soli.

Tommaso ha detto...

Innanzitutto devo dire che è un colpo basso citare un tema con appositi nomi dei personaggi dei promessi sposi senza nemmeno pubblicarlo....

Secondo, non ho bene afferrato la fine, le ultime righe.

Meghi ha detto...

Strano come qualcuno commenti proprio quella parte (l'ultima), mentre qualcuno altro non l'abbia nemmeno afferrata!!!

Ho cercato di generalizzare un fatto mooolto concreto...

E poi, ho citato il tema dei Promessi Sposi (ancora, vedi... ihihi... è un circolo vizioso) per contestare il lavoro che facciamo in preparazione!

Tommaso ha detto...

Ma generalizzare fa moolto male quando dopo non si capisce nulla, se non intuendo moolto a spanne.