lunedì 30 luglio 2007

Illusione...

Non so perché, ma ho voglia di parlare di illusi & illusioni.
Oggi, si sente parlare di una persona illusa con l'accezione di "sfigato": un illuso è uno sfigato, uno che non si rende conto della reale situazione cui non è capace fare cima; uno, insomma, che non sa distinguere la realtà dalla fantasia dei suoi desideri. Ci si illude di solito per protezione, più o meno consapevolmente, e ci si chiude in una cappa che permette di non avere tanti contatti con l'esterno: una sorta di isolamento, il cui strato dipende dalla capacità di evadere. Certo che nel momento in cui uno si illude inconsciamente, non è nemmeno più in grado di allargare il divario fra realtà e sogno nella realtà. L'illusione è un sogno nella realtà, e nel divario c'è rischio che affoghi di tutto, anche punti fermi della propria esistenza e dei propri rapporti.

Io ho sentito parlare di schizofrenia, in questi casi.
Ma questa non è una semplice malattia di illusione, perché il vero problema di una patologia mentale simile è la CONVINZIONE. C'è differenza tra illusione e convinzione. Mi ricordo del bellissimo film "A beautiful mind", che aveva come protagonista John Nash, uno schizofrenico, appunto. La difficoltà più grande per lui è stata quella di ammettere l'esistenza di tale malattia, ammettere che in quel divario vi era sprofondata anche sua moglie e sua figlia, che confondeva con elaborazioni della sua mente, e che più abilmente riusciva a contestualizzare e incastrare nelle vicende di ogni giorno, e più esse si stagliavano ai suoi occhi come vere.
Tornando all'illusione, io credo che essa sia davvero una culla di gioia e di dolore. Perché dolore? Beh, è abbastanza ovvio: dal momento che si esce da un'illusione si soffre sempre. E' come essere risvegliati nel momento culminante di un sogno. Dà rabbia, no? Ma l'illusione è un sogno nella realtà, e la realtà fa più male che rabbia.

Io credo che le illusioni posteci dagli altri siano le più crudeli. Leopardi parlava della Natura come principale ispiratrice di illusioni, ma lui nei suoi testi descriveva paesaggi, elementi nei quali si rispecchiava e si lasciava andare... Si risvegliava sempre, però, alla fine. L'importante, dopotutto, è non piantarsi sulle illusioni, ma considerarle come una seconda alternativa.

Saper vivere con esse, non in esse.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ma non dovevi tenere aggiornato il tuo blog in diverse lingue?

Meghi ha detto...

Hai ragione, anonimo, ci sto lavorando, richiede tempo...

Anonimo ha detto...

"L'illusione è un sogno nella realtà"...mmh...esattamente, cosa intendi per illusione, sogno e realtà?

Meghi ha detto...

Ecco, starei ore a pensare cosa possano essere veramente per me un sogno e una realtà e un'illusione;
quando ho scritto il post, sinceramente non ricordo cosa avevo in mente di preciso, le idee vanno e vengono e si trasformano... so solo che non ho riflettutto molto sulle singole parole che ho scelto, diciamo che ho fatto affidamento all'accezione più comune di questi termini.

Credo, comunque, che in questa frasetta l'illusione sia una condizione tutt'altro che materiale, ma che viene vissuta e che condiziona la nostra realtà, intesa come sfera di vita quotidiana, che si intreccia con altre realtà, oggettive nel loro esistere: gli amici, gli adulti, i parenti...tutte le persone. Una realtà, come la intendevo io, che esiste e basta. C'è. Prima di tutto, tu sei una realtà agli occhi degli altri, sei fatto in un certo modo, relazioni in un certo modo... vorrei tanto poter semplificare un discorso così, ma non ce la faccio, perché le cose o le prendi per la loro complessità, oppure non hanno senso.

E' ovvio, poi, che la realtà di ciascuno di noi sia qualcosa di veramente poco intuibile come presenza da capire, perchè la conosciamo solo noi... questo forse, semplifica un po' la faccenda, dato che anche un'illusione è prettamente personale, riguarda solo la nostra identità; ci si può illudere sul conto di altri, ma anche in questo caso il pensiero è nostro e condiziona noi.

Il sogno, beh, tra le tre dimensioni percettive forse è quella meno tangibile alla mia esperienza... Così strana, anomala. Ci stacca completamente dalla realtà, perché non siamo più noi che comandiamo. Ecco che vedo l'illusione come ponte tra la realtà e il sogno, una via di mezzo... Forse, un'illusione, ora che ci penso, è tutto. Tutto quello che abiamo attorno a noi. Ogni singolo pensiero è un'illusione su una realtà oggettiva, anche la realtà di un sasso. Perché? Beh, perché noi crediamo in questi nostri pensieri, crediamo essere nostri, ma noi muoriamo anche, lasciando tutte le riflessioni che abbiamo raccolto durante la nostra esistenza riguardo a un sasso. ecco che tutto è vano...se abbiamo fede però che esiste un qualcosa, oltre la morte, che non lascia sfumare in un ultimo spiro tutte le nostre convinzioni che ci hanno formati durante la nostra vita, allora...le illusioni sono molto più "quotidiane", più semplici come idea, molto più concrete, legate a piccoli pensieri...oppure non esistono nemmeno.

Sto pensando ora alla fede...Avrei molto da dire a proposito...probabilmente farò un post a parte riguardo a questo punto, perché rischio di scrivere un commento più lungo del post!

Devo solo pensarci ancora, perché davvero ho molte idee confuse...E sono tutt'altro che certa di ciò che intendo con tante parole, non solo queste.

Meghi ha detto...

Oh mamma ho esagerato...scusatemi davvero... i miei complimenti a chi finirà di leggerlo...

Chiara ha detto...

Non ti preoccupare. Spesso i commenti necessari per completare o semplicemente "condire" i post...

In ogni caso, visto che l'hai nominata, pensa a come la fede riesca a trasformare il sogno in speranza e smontare l'illusione.

Un illuso è uno "sfigato" nella misura in cui lotta per qualcosa che è utopico, non verosimile, fuori dalla realtà a lui contemporanea. Questo se l'illuso è attivo e propositivo. Naturalmente ci si può illudere su tutto perciò...

Capita però a volte di chiamare illuso una persona che ha un sogno e l'ingenuità necessaria per credere che quel sogno sia realizzabile. All'eccesso, è un atteggiamento estremamente "naif" e infantile, ma se non avessimo un po' di questa "illusione", allora non avremmo più sogni, nè speranza, nè fede.

In ogni caso ci penso anch'io,e visto che Daniel mi ha convinta ad aprire un blog con lui...forse vedrai i miei commenti in forma di post :)

Meghi ha detto...

Benissimo, sono contenta che Daniel ti ha convinta ad aprire un tuo blog! Non vedo l'ora di leggerlo, ma soprattutto di commentarlo! ;)