giovedì 30 agosto 2007

E' così difficile trovare una soluzione? Sì, perchè sta in noi.

Girovagando senza meta sul web, e in particolare su you-tube, ho notato come tante campagne di sensibilizzazione e pubblicità vergono a intimorire le menti di chi le guarda, ci presta attenzione e, soprattutto, vi dedica una riflessione personale, in modo da produrre un effetto di reazione in loro; se le parole non bastano, insomma, bisogna agire con le immagini.
Avrete sentito parlare sicuramente della definizione: "società dell'immagine"... una volta ogni tanto, ne sfruttano le potenzialità per produrre qualcosa di buono, oltre ai soliti cartelloni che mostrano... beh, sì... L'immagine è molto più immediata e soprattutto sta al servizio dei prigri che trovano estremamente faticosa la lettura anche di tre righe; se c'è la possibilità di rendere quelle tre righe con un'immagine, perché allora non usarle a loro dovere?

Bene, anche i video sembrano riscuotere molto successo; i vantaggi dell'immagine fissa sono elevati all'ennesima potenza, perché oltre al movimento, vi è anche il suono. E' proprio su you-tube che ho trovato dei filmati molto significativi.






Il secondo ammonisce l'abuso di alcool prima di una guida sicura al timone di un'auto.



Mi piace pensare che la soluzione si possa trovare, che la gente si renda conto dell'importanza della vita, l'alcool non è un modo di divertirsi e non risolve i problemi; finito l'effetto la vita torna nella sua normalità. Un po' di buon senso, sarebbe la soluzione migliore, ma non sempre questo è presente in noi, a questo punto subentreranno le istituzioni esterne, le campagne di sensibilizzazione a partire dalle primissime scuole ed inoltre non sarebbe male limitarne la vendita.

(Ovviamente non sono d'accordo con tutto).


Ed infine ecco l'ultimo. Per tanti sarà quello meno definito, meno chiaro nel suo messaggio. Secondo me tiene in ballo un concetto molto importante: la vita è effimera, è un equilibrio folle, ed è perfettamente in grado di ribellarsi al nostro controllo in qualsiasi istante, mentre noi ci istupidiamo di esserne gli indiscutibili manipolatori, capaci di capovolgere le situazioni... basta volerlo, no? Sissì... basta volerlo, e possiamo tutto. E la vita, intanto, ha già iniziato a prendere la sua strada, un'altra strada... pian piano ci abbandona. Ma noi questo non lo sappiamo, perché siamo chiusi nella testardaggine, quel tipo di testardaggine che solo la frase: "ma sì, è tutto sotto controllo", è capace di renderci prigionieri. La vita ci dice addio... nemmeno l'addio sentiamo. Solo l'ultimo eco.
L'ultima occasione per rendersi conto dei propri errori. E' troppo tardi. A che serve? A nulla. Ci autoconvinciavamo che il nostro più grande terrore (ossia quello di un incidente stradale dovuto a fattori quale alcool, droga, eccessiva velocità) non esisteva. Il nemico, come le paure, non vanno mai negate. Sanno ribellarsi. E solo a quel punto le strisce stradali per terra, tracciate sull'asfalto all'infinito, si trasformano nelle poche luci della sala di ricovero di un ospedale, e quelle sì che terminano, oh sì; osservate:

0 commenti: