venerdì 17 agosto 2007

Non tutti i post hanno un titolo

Chi credi di essere? Non ti sto chiedendo chi sei, ma chi credi di essere.
Non ci sono risposte giuste o sbagliate. Dimmi quello che pensi: posso giudicare la tua risposta, perché sarà o diversa o uguale alla mia. Posso quindi confrontare i due pensieri, il mio e il tuo, ma non potrò mai dire chi ha ragione. Sarebbe sciocco pensare di scovare una risposta vera in tutte le questioni. Se così fosse, tante di esse si sarebbero chiuse per sempre, sciolte da qualsiasi dubbio.
Invece, tutto dovrebbe rimanere a p e r t o, esposto a critiche e giudizi; le questioni sono tanti tronchi di legno soggetti all'erosione del nostro agire e del nostro ragionare... fino a quando non lo scomponiamo del tutto. Lì ci prendiamo una pausa, soddisfatti vediamo i trucioli di legno a terra. Ma il legno si decompone e riinizia a diventare pianta, e così anche noi ci rendiamo conto che il nostro lavoro di scomposizione e analisi non è ancora finito, ma esisterà finché c'è una mente che lo permette.


Che merito c'è ad afferrare i pensieri degli altri, che ci vengono scritti, narrati, raccontati, così come sono, crudi? Nessuno. Anche perché c'è lo sconveniente che quelle idee, degli altri, non saremo mai in grado di renderle nostre. Non si può vivere attaccandosi troppo a idee degli altri, perché si rischia di sbandare, di rimanere condizionati e legati indissolubilmente da mille punti di vista vaganti, inelaborate, che corrispondono ad altrettante mille persone che sfuggono... sì, sei condizionato.

In tutti questi discorsi, vedi, c'è un'eccezione, sempre la stessa: la fede religiosa. Mi chiedi perché? Scusa, ma non credi in nulla? Io ci provo. Vorrei. Credo che sarà lei a sorprendermi per prima. L'unica paura è quella di non sorprendermi abbastanza... sarebbe un'occasione persa. Game over.

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